giovedì 18 febbraio 2021

10 motivi per cui vi consiglio di guardare il Tenente Colombo

 Colombo (nella versione originale, Columbo) ha compiuto da poco 50 anni.

La serie poliziesca, interpretata da Peter Falk, ha esordito nel 1971 sugli schermi della NBC (in Italia arrivò sulla Rete2 nel ’77), e, seppur con una lunga interruzione dal 78 al 89, è andata in onda per oltre trent’anni, rimanendo un unicum nella serialità “crime” americana. Per dire, io odio guardare i gialli, mi fanno paura e mi irritano. Ma il Tenente Colombo (che tra l’altro non viene MAI nominato per nome, ma sappiamo da qualche fermo immagine in cui mostra il suo distintivo che il suo nome è Frank- altro motivo per cui mi sta simpatico) mi tiene sempre incollato allo schermo. Ho provato a riassumere nel seguito di questo articolo i motivi per cui questa serie è ancora insuperabile ed originale, e cosa la distingue da tutte le altre serie gialle.



1)    Gli assassini che compaiono nelle varie puntate sono sempre persone in carriera, con lavori prestigiosi, una certa fama e pure bellocci. Si va dai dirigenti d’azienda, che magari uccidono l’amante per non farsi ricattare, agli attori, ai critici affermati. E non è improbabile trovare tra le guest star gente del calibro di Leslie Nielsen, per dirne uno. Colombo, per contro, fa sempre la figura dello sfigato: il vero antieroe della letteratura. Bruttarello, sempre con la macchina scassata e l’impermeabile sgualcito (che solo in una puntata abbandona per uno nuovo, ma di cui si pente immediatamente), messo sempre in imbarazzo dai suoi antagonisti che gli offrono il the indiano per vedere la faccia che fa, o che a tavola gli fanno usare le posate da pesce che lui non sa usare. Per non parlare della classic gag in cui la servitù lo cazzia per la cenere che cade dal suo sigaro puzzolente. Ma non importa, si fa scivolare tutto addosso perché tanto poi vince sempre lui alla fine.



2)    Colombo oltre che uno sfigato è il contrario di quanto ci si aspetta da un poliziotto della squadra omicidi (e di quanto ci presentano tutte le altre serie crime): impacciato nei movimenti, preso per il culo dai sottoposti e soprattutto incapace nel tenere in mano una pistola. In una puntata lo richiamano più volte dalla centrale perché non va mai al poligono ad esercitarsi, pena il ritiro della pistola d’ordinanza. Niente, è più forte di lui, alla fine delegherà un collega a recarcisi al posto suo.

3)    La struttura di ogni puntata è la stessa: nella prima parte ci fanno vedere il figo di turno, il movente e come uccide la sua vittima. Quasi sempre tutto è premeditato per far sembrare l’atto un incidente, o per incolpare qualcun altro. Dopo circa 15 minuti Colombo compare, con la sua macchina sgangherata, ed inizia a tampinare il figo, che progressivamente perde sicurezza e si trasforma in malcapitato.

4)    Ogni puntata dura come un film, tra i 75 e i 90 minuti. E, come in un film, è autoconcludente: non succede mai nulla che faccia da cliffhanger ad una puntata successiva, e mai nessun personaggio diventa ricorrente. Chessò, nè un collaboratore del Tenente, o una sua segretaria. Solo Peter Falk compare in tutte le puntate. E la moglie, ovviamente.

5)    La moglie: citata immancabilmente in ogni puntata, quando in genere inizia a sospettare del figo di turno, ma che, è risaputo, non compare mai. Salvo nella puntata della nona stagione, Rest in Peace, Mrs. Columbo, dove i perfidi sceneggiatori danno allo spettatore l’illusione di vederla in foto, salvo scoprire alla fine che ovviamente non era veramente lei. Ah, c’è anche il suo cane, che compare in varie puntate. E si chiama solo Cane.

6)    Il fatto che sia un film fatto e compiuto si porta dietro anche che non ci sia una sigla per riconoscerlo (salvo l’utilizzo dei caratteri gialli “COLUMBO”, sempre presente in una delle prime scene) e che la colonna sonora, piuttosto minimale, sia diversa in ogni puntata. Provate a dirmi che se pensate all’Ispettore Derrick non vi viene subito in mente invece il walzerone che ne fa da sigla, o che non associate le Charlie’s Angels al loro funkettino introduttivo.



7)    Il fatto che si sappia subito tutto dell’assassino, pure il movente e l’arma usata, sposta l’attenzione sulla cura nei particolari che Colombo pone per cercare di incastrare il colpevole; grazie a questo ho imparato cose pazzesche, tipo come si giuntano le pellicole cinematografiche, o la temperatura a cui devono stare le bottiglie di vino in una cantina per non diventare imbevibili (in entrambi i casi elementi fondamentali per far cadere in fallo il cattivo di turno). La cosa che mi chiedo sempre è: ma al giorno d’oggi, con la tecnologia avanzata, cosa mai partorirebbero gli sceneggiatori di Colombo, che sul cavatappi a gas (esiste!) ci costruivano la distruzione di un alibi?

8)    I particolari ovviamente vengono scoperti grazie al modo con cui il Tenente Colombo tampina i colpevoli. La sua tipica frase, con cui sembra se ne stia andando e poi pungola l’assassino, è “ah, un’ultima cosa” (in inglese: “one last thing”, ben prima che la usasse Steve Jobs nelle sue presentazioni per stupire il pubblico col nuovo i-coso di turno).

9)    La parità dei generi: non ho fatto il conto, ma sono abbastanza sicuro che vi sia un certo equilibrio tra maschi e femmine, sia tra i colpevoli, che tra gli assassinati e tra i ruoli “prestigiosi”. Solo i poliziotti (Colombo, e tutte le comparse che gli girano intorno nelle varie puntate) sono tutti sempre maschi. D’altra parte, la moglie (presumo) è femmina.

10) Una curiosità: NBC nel 1978 ha provato, dopo il termine delle prime 7 stagioni, a dare un volto alla signora Colombo: c’è stato uno spin off, non arrivato in Italia, ma che ho provato a guardare (“Mrs Columbo”). Le è stato dato il volto di Kate Mulgrew ed il nome di Kate. Quello che vi posso dire è che c’è un motivo se questa serie non è poi andata oltre la prima stagione.



Bene: non so se vi ho convinto, ma ora mi dovete scusare, perché sto guardando la tv e tra quindici minuti entra in scena Frank e non me lo voglio perdere.

Ah, un’ultima cosa: le prime 7 stagioni (le più belle), son su Amazon Prime.

Update: riceviamo e volentieri pubblichiamo dall'amico Marok.org:



1 commento:

  1. Mitico Colombo!
    Viste tutte più volte, e non manco di riguardarle quando capita.
    Ricordiamo il "Numero 6" Patrick McGoohan, special guest star in ben 4 puntate (Il generale che uccide il socio col cannone e vede fermentare il sidro, l'impresario di pompe funebri che crema la vittima...). Tra le special guest star mi ricordo anche Leonard Nimoy.
    Ricordiamo il pilot, diretto da un esordiente e ancora sconosciuto Steven Spielberg, e il seguente, in cui Colombo (uno caso!) è doppiato da Ferruccio Amendola.
    Ricordo anche che la vera moglie di Peter Falk recita in almeno un episodio (ovviamente non nella parte della moglie di Colombo).
    Ricordo che in una puntata, quando una chiede al tenente come si chiama di nome, lui risponde "Tenente".
    Nota di colore del tutto personale: nonostante tutte le volte in cuio ho visto i vari episodi, non mi ricordo mai la trama completa, né chi è la vittima, né il movente: ricordo dettagli per ogni puntata, tipo "Ah sì, è quello dell'impronta del dente nel formaggio", o "E' quello degli inserti subliminali".

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