Domenica a Bollicine è di scena la quarta manche del prestigioso concorsone estivo Un cantautore per l'estate.
In questo quarto turno si sfideranno altri due grandissimi cantautori: il bolognese Claudio Lolli, tornato sulle scene quest'anno con un nuovo lavoro, e l'inossidabile uomo degli occhiali da sole Antonello Venditti.
Potete già votare il vostro preferito e indicarci chi è più meritorio per qualificarsi per le finali cliccando sul bottoncione qua sotto:
Anche questa volta, nella prima parte della puntata un cantautore che a noi piace ma che forse in pochi conoscete. Si tratta del progetto I miei migliori complimenti, che sta diventando virale su Spotify con l'EP "Le disavventure amorose di Walter e Carolina". Sarà con noi domenica a partire dalle 18.
per gli sbadati, ecco le biografie dei due cantautori protagonisti del quarto round:
Bolognese, classe 1950, Lolli è considerato uno fra i cantautori più impegnati. Oltre a temi politici, ha saputo trattare nell'arco di una trentina d'anni, incidendo una ventina di album, svariati temi quali l'amicizia, la desolazione e la crisi sociali e culturali.
Debutta discograficamente grazie all’appoggio di Francesco Guccini con ASPETTANDO GODOT del 1973, album apprezzato dalla critica e già caratterizzato dalle tematiche di pessimismo esistenziale che caratterizzano la poetica del cantautore. Dopo altri due dischi essenzialmente “di parola”, pubblica HO VISTO ACHE DEGLI ZINGARI FELICI del 1976, probabilmente il disco migliore della carriera di Lolli, che diventerà nel tempo un piccolo classico. Nel 1977 il duro e pesante DISOCCUPATE LE STRADE DAI SOGNI segna la chiusura della prima fase dell’attività di Lolli, che pensa di dedicarsi esclusivamente all’insegnamento di lettere. Con i dischi successivi, il seguito di pubblico si assottiglia, né viene riallargato dai successivi album. A metà anni 80 Lolli scrive “Keaton”, uno dei suoi brani più riusciti, affidato all’interpretazione di Francesco Guccini.
Rarefatte le attività negli anni 90 (una raccolta e tre inediti nel 92, un disco nuovo nel 97) mentre continuano le apparizioni pubbliche, spesso in forma di reading e i romanzi con Feltrinelli e Marsilio. Nel 2003 viene pubblicata una rilettura integrale di HO VISTO ANCHE DEGLI ZINGARI FELICI realizzata con Il Parto delle Nuvole Pesanti, e in seguito altri tre album negli anni zero.
Nel 2017 ritorna alla musica dopo 8 anni con il lavoro “Il grande freddo”, pubblicato da una delle etichette indie per eccellenza, ovvero “LA TEMPESTA DISCHI”.
ANTONELLO VENDITTI
Antonio Venditti, questo il vero nome di Antonello, nasce- pensate un po’- a Roma nel 1949, e con 30 milioni di copie vendute è sicuramente uno dei cantautori italiani di maggior successo (ed è difficile che coi tempi che corrono qualcuno possa superarlo).
Fin da piccolo si avvicina ad uno strumento, il pianoforte, che sarà la base di buona parte della sua produzione musicale, mentre nei testi fanno capolino decine di riferimenti autobiografici, dal “buco in gola” del padre al “Giulio Cesare”, il liceo classico dove Antonello si diplomò e che è diventato marchio di fabbrica di molte canzoni post adolescenziali del nostro.
E' durante gli anni del liceo che incontra due futuri artisti: Francesco De Gregori (il primo disco, Theorius Campus, esce in collaborazione con lui) e l'attore e regista cinematografico Carlo Verdone, con cui rimarrà sempre grande amico e collaborerà artisticamente (Venditti ha inciso la colonna sonora di "Troppo forte" e Carlo Verdone ha suonato la batteria in due album di Venditti, "Venditti e segreti" del 1986 e "Prendilo tu questo frutto amaro" del 1996). Vive in modo decisamente intenso gli anni ’70, parlando con la musica di politica (in "Compagno di scuola"), di droga e di sesso (in "Lilly"), in un periodo particolare com'è stato quello di quegli anni; temi decisamente poi ammorbiditi con gli anni 80.
Il successo però lo premia anche successivamente visto che in cima alle classifiche anche nei primi anni 90 c’è sempre lui.
Infine,credo conosciate benissimo la squadra di calcio per cui Venditti tifa, visto che la sua “Grazie Roma” da sempre accompagna i tifosi alla fine delle partite.
Nessun commento:
Posta un commento