La leggenda vuole che il nome, Pavement, sia stato deciso aprendo a caso le pagine di un dizionario. Eppure quel nome ha portato fortuna alla band di Stephen Malkmus, che ha influenzato il "gold sound" indie per almeno due decenni.
In questa puntata di Bollicine ne abbiamo parlato, facendo qualche scorribanda anche nelle carriere soliste dei due leader (oltre a Malkmus, anche Spiral Stairs) e facendovi ascoltare anche altri gruppi "antagonisti" dell'epoca, come i pazzi GBV di Robert Pollard e Tobin Sprout.
Riascoltate qua la puntata:
Ecco la scaletta:
Pavement- Summer Babe (Winter Version) (da Slanted and enchanted, 1992)
Pavement- Cut your hair (da Crooked rain, Crooked rain 1994)
Sebadoh- too pure (da Harmacy)
Guided by Voices- dodging invisible rays (da “under the bushes under the stars”, 1995)
Pavement- kennel district (da Wowee Zowee, 1995)
The folk implosion- One part lullaby (da One part lullaby, 1999)
Pavement- Shady lane (da Brighten the corners, 1997)
Perturbazione- we dance (cover da “in circolo”, 2001)
Pavement-Spit on a Stranger (Terror Twilight, 1999)
Stephen Malkmus- Jennifer and the ess-dog (S.M., 2000)
Spiral Stairs- true love (da The Real Feel, 2009)
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I Pavement, per come ce li ricordiamo noi. |
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