Vi abbiamo già parlato di Torino? si', proprio due settimane fa: impossibile pero' far stare dentro tutti coloro che hanno reso celebre musicalmente questa città.
Domani quindi completiamo l'opera: Linea 77, Frankie Hi Nrg, Rita Pavone e ovviamente questo signore raffigurato qua sotto che con le sue canzoni ha trasformato, negli anni '50, i night della città della mole in quelli di un quartiere di New York.
Ci sentiamo domani allora? Bollicine, alle 17,35 su Radio Popolare!
Stasera saranno di scena al Forum di Assago per la loro tournee: molto più di una semplice somma delle loro tre carriere.
Fabi, Silvestri e Gazzé, dopo vent'anni di amicizia e di carriere soliste, intersecate da collaborazioni sulle relative pubblicazioni, decidono di scrivere un disco a sei mani e portarlo in scena: ieri a Bollicine vi abbiamo raccontato come è stato concepito e vi abbiamo fatto ascoltare alcune delle canzoni in scaletta.
Qua potete come sempre riascoltare la trasmissione:
Vi ricordate del Folkstudio e di tutti i cantautori romani che a cavallo tra la fine degli anni 60 ed i primi 70 hanno intrecciato le loro opere e le loro carriere con questo storico locale? Ne parlammo in una edizione di Bollicine di molti anni fa.
Non possiamo non trovare delle analogie con l'amicizia ed il sodalizio artistico che lega Fabi, Gazze' e Silvestri, soprattutto a ridosso del concerto che li vedra' protagonisti il 24 ad Assago.
Bollicine vi raccontera' del sodalizio dei tre artisti e vi permettera' di ascoltare, o riascoltare, brani del passato e del presente: oggi a partire dalle 17,35 su Radio Popolare!
Può essere un caso se uno va a vedere una musicista che apre il concerto
con una canzone nel cui testo c'è una frase interrogativa che fa più o
meno così "Am I the only one in the only world?":-)
Non
prendetemi però troppo sul serio...sono abitutato a
vedermi certi concerti da solo. In mezzo a tanti però.. visto che
l'Alcatraz era pieno! E per quanto il folto pubblico fosse composto
perlopiù da ventenni-trentenni, qualche timido anziano come me nel
pubblico c'era. Più che l'andare da solo a me imbarazza di più trovarmi
in mezzo ad una folla composta da sole persone molto più giovani di me
in cui sembro il genitore che ha portato figlio/a al primo concerto!
Per
rispondere invece alle domande "Ma come è stato il concerto?", "Che
cosa mi sono perso?"... La prima sorpresa arriva già quando St Vincent sale sul
palco.
Look androgino, taglio dei capelli corto, estivo direi a
differenza delle foto dell'ultimo disco in cui veniva ritratta con
vaporosi capelli sparati all'indietro. Sempre grigi però...in
controtendenza rispetto a quanto ti aspetteresti da una musicista di
poco più di trent'anni. Lei sicuramente non la si può definire una
bellezza ed infatti sul palco usa altre armi per catturare l'attenzione.
Leader incontrastata (gli altri musicisti non li ha nemmeno presentati)
e sicura di se stessa, sul palco si agita con movenze robotiche come se
fosse per l'appunto un automa programmato per muoversi a scatti. Ma
sono soprattutto i suoi occhi a catturare l'attenzione perchè sembra
fissarti in modo prolungato al punto da sentire tu il bisogno di
distogliere lo sguardo. Sul look Vi rimando a questo link dove ci sono
le foto del concerto di Roma del giorno prima:
A
Milano camicetta fantasia stile desigual e gonna in pelle. Balzano
all'occhio i collant. Tanto sono stilosi quelli di Roma quanto invece
sono normali quelli di Milano. Ed anche un pò smagliati (nelle foto del
link non si vede ma a me non è scappato:-)) . Chissà se la cosa è
voluta.
E
poi un sacco di chitarre dai colori più disparati. Bellissima quella
verde. Dietro di lei un podio sul quale ogni tanto si sdraia quando
canta le canzoni meno tirate, più melodiche. O su cui sale verso la fine
del concerto.
E
la musica? Arrangiamenti fedeli a quelli del disco e poche divagazioni.
Il paragone a David Bowie mi sembra azzeccato. Per certi versi sembra
di immaginare (non l'ho mai visto) di vedere il David Bowie degli anni
70. Quello berlinese per intenderci, quello di Heroes per esemplificare.
E anche certe cose dei King Crimson periodo Robert Fripp. Ma qui mi
fermo per non tediarvi troppo.
Direi
una artista a tutto tondo che basa tutto sulla gestualità e sulla
musica. Siamo lontanissimi dalle cantanti che giocano con le armi della
sensualità. A me il concerto è piaciuto molto, lei è una delle artiste
che preferisco ma devo ammettere che la prima parte del concerto l'ho
trovato un pò fredda. Forse anche gli automi hanno bisogno di un pò di
tempo per scaldarsi?
Nella puntata di ieri vi abbiamo parlato di tutti i musicisti di Torino. E siccome sono davvero tanti, dovremo trovare anche spazio per una seconda trasmissione.
Comunque vi abbiamo anche raccontato della raccolta fondi di Zach Braff che gli hanno permesso di produrre il film "Wish I was here", purtroppo ancora inedito in Italia; della colonna sonora di Avanzi, del significato dei nomi di Mau Mau e Statuto e abbiamo rievocato le carriere di Brutos e Righeira.
Ecco infine la playlist:
Mau mau "Fiore"
Eazycon, "Haiti blues"
Sound and vision: The Shins- so now what (da “wish I was here”)
Perturbazione- il senso della vite
Zum zum zum: Rokko e i suoi fratelli- sopravvoliamo (Avanzi 1993)
Enzo Maolucci "Torino che non è New York"
No Strange – Tu non lo sai
Dischi Caldi: Spoon- inside out
Statuto "Piazza Statuto"
Subsonica+ Bluvertigo- disco labirinto
Mi manda Carini: St Vincent- Huey Newton
Arti e Mestieri "Gravità"
Mao e la rivoluzione "Febbre"
Brutos- my preyer (cover dei Platters)
Righeira- innamoratissimo
Torino non e' solamente la città della Mole, della squadra di calcio più scudettata d'Italia e della celebre casa automobilistica, oramai migrata in terra straniera.
Da Torino negli anni si sono formati cantautori, artisti indie rock e anche celebri ensamble di avanspettacolo. Di loro parleremo nella puntata di Bollicine in onda domenica su Radio Popolare, come sempre alle 17,35: quanti ne indovinerete?
Leonard Cohen, David Crosby, Neil Young, Marianne Faithfull, Paul Mc Cartney: al di la' di generi musicali e vicissitudini, hanno una cosa in comune: sono riusciti nell'intento di fare un disco quando ormai l'eta' e' quella della pensione.
Nella puntata di domenica di Bollicine abbiamo raccolto brani dai loro ultimi lavori e ve li abbiamo fatti sentire. Abbiamo anche parlato della scomparsa di Augusto Martelli e vi abbiamo fatto ascoltare la sigla di True Detective.
Ecco la playlist della trasmissione:
Eric Burdon "Water"
David Crosby "Time I have"
Sound and vision: Handsome family- far from any road (da True Detective)
Robert Plant & the Sensational Space Shifters "Pocketfull of Golden"
Zum zum zum: Augusto Martelli- hey,it’s ok!; il pranzo è servito; Round D Minor
Leonard Cohen "Slow"
Willie Nelson "Bring it on"
Dischi Caldi: Foxygen- how can you really
Roy Harper "Cloud Cuckooland"
Augusto Martelli – Mood (da “il Dio serpent”)
Marianne Faithfull "Late Victorian Holocaust"
Mi manda Carini: Merchandise- little killer
Neil Young "Glimmer"
Brian Eno/Karl Hyde "Daddy's car"
Io canto da solo: Jose Altafini- la rosa
Paul McCartney "Save us"
Sabato notte a BandaLarga abbiamo ospitato Andrea Pedrinelli, giornalista e principale biografo di Enzo Jannacci. Con lui abbiamo esplorato il libro Roba minima (mica tanto), incredibile miniera di informazioni, rarità e curiosità su tutte le canzoni del cantautore milanese.
Volete sapere perché Enzo odiava tanto vengo anch'io, no tu no? O qual era il rapporto tra Jannacci eBeppe Viola? O ancora, quali le canzoni che amava di più del suo repertorio? Nello streaming integrale troverete tutte le risposte.
Ecco la scaletta, con la quale abbiamo coperto il primo periodo di Jannacci (fino agli anni 80):
Enzo Jannacci- Andava a Rogoredo
I due corsari- come facette mammeta rock
Gene Victory's trio- Cable Car Clarke
Enzo Jannacci- L'ombrello di mio fratello
Enzo Jannacci- il cane con i capelli
Enzo Jannacci- El portava i scarp del tennis
Enzo Jannacci- sfiorisci bel fiore
Enzo Jannacci & Francesco De Gregori- sfiorisci bel fiore (Roma, 1.1.2005)
Enzo Jannacci- per un basin
Enzo Jannacci- gli zingari
Enzo Jannacci- una tristezza che si chiamasse Maddalena
Enzo Jannacci- Vincenzina e la fabbrica
Cochi & Renato- Canzone intelligente
Enzo Jannacci- quelli che
Enzo Jannacci- saltimbanchi
Susanna Parigi- la fotografia
Enzo Jannacci- Mamma che luna che c'era stasera
Oggi Bollicine vi regala una playlist di ultrasettantenni. Tutta gente famosa, eh, ma magari non avete mai avuto occasione di ascoltare gli ultimi dischi di Neil Young, Paul Mc Cartney, Leonard Cohen e Marianne Faithfull.
Sintonizzatevi dalle 17,35 e potrete avere una panoramica di cosa succede a quell'età. Ovviamente, se vi ricorderete di accendere il vostro apparecchio radiofonico, corbezzoli!
Devo dire che, con l'orecchio del navigato fan del gruppo di Musica Per Bambini, ho impiegato qualche ascolto a decifrare il nuovo disco uscito per Trovarobato, intitolato "CapoLavoro!", un concept album contenente tredici "brani mestierosi" (parole di Manuel Bongiorni, il demiurgo del gruppo piacentino) e che si distacca un po' dal solco della loro tradizione.
Giunti infatti al sesto album, rimescolano un po' le carte, ed in particolare "asciugano" il brodo, solitamente composto da una miscela esplosiva di ironia, elettronica, musica rinascimentale e metal, per arrivare ad una durata complessiva di poco più di mezz'ora.
Gia'dal primo ascolto emergono i tratti caratteristici e le sonorità tipiche, ma l'impressione e'che stavolta i brani siano stati un po' ripuliti ed abbelliti, a tratti resi addirittura pop, forse per ampliare il pubblico di fan che da anni segue il gruppo cult piacentino (se non avete mai visto un loro concerto, vi consiglio di farlo in una di queste date).
Ma torniamo al disco: zeppo di trovate divertenti, giochi di parole e riferimenti, riassume condensandola la poetica musicaperbambiniana dei dischi precedenti, e forse, per chi già li segue, qui sta un po' il limite: a tratti sembra una bella copia (bella, pero'!) di alcuni riuscitissimi brani del gruppo, e in questo manca un po' di originalità. Per chi invece conosce solo superficialmente i loro album, si tratta sicuramente di un ottimo modo per innamorarsi di loro.
Ai neofiti, consiglio ad esempio di partire dal brano conclusivo, che mischia con dolcezza medievalesimo e trame porno-soft:
Il disco rimane comunque uno dei più interessanti del panorama italiano (citazione di Elio, tanto per non far nomi), soprattutto per la capacita' di creare un mondo fantastico e vagamente insanguinato che attrae e stordisce l'ascoltatore che si imbatterà in esso.
Ad un anno e mezzo dalla scomparsa, tutti parlano di Enzo Jannacci. Tanti sembrano conoscerlo ma pochi, anzi, probabilmente uno solo ha ascoltato tutte le sue canzoni e le ha pure commentate!
Lui è Andrea Pedrinelli, autore del libro "Roba Minima (mica tanto)", libro edito da Giunti che racconta cinquant'anni di carriera attraverso tutti i brani del repertorio di Enzo.
Andrea sara' ospite a BandaLarga sabato 8 novembre, a partire dalle 00,45, su Radio Popolare. Per ricordare Enzo.
De Moraes, Vian, Brassens, Roberto Carlos: qualcuno li ha tradotti per voi. No, non siamo stati noi a fare questo, anche perche' sfortunatamente non conosciamo ne' il francese, ne' lo spagnolo. Figuratevi russo e portoghese. Li hanno tradotti i nostri cantautori, e ne abbiamo parlato ieri a Bollicine.
Questa la scaletta:
Vinicius De Moraes: Enzo Jannacci “La disperazione della pietà”
Boris Vian: Giangilberto Monti- L’aria dell’est
Sound and vision: Jeff Tweedy- Summer moon
Pablo Milanes: Edoardo Bennato "Io vivo"
Zum zum zum: Sandra Mondaini- ma quanto e’ forte Tarzan (“Noi…no”, 1977)
Joan Manuel Serrat: Mina "Bugiardo ed incosciente"
Vladimir Vysotsky: Eugenio Finardi- dal fronte non è più tornato
Dischi Caldi: News for Lulu- eagles
Bob Dylan: Luigi Tenco "La risposta è caduta nel vento”
Atahualpa Yupanqui: Vinicio Capossela "Abbandonato"
Mi manda Carini: Ought- habit
Roberto Carlos: Ornella Vanoni “l’appuntamento”
Io canto da solo: Monty Python- Always Look on the Bright Side of Life
George Brassens: Nanni Svampa- la donna de 150 franc
Neil Young: De Gregori-Locasciulli "Powderfinger"
Questo e' Brassens. Invidiamo molto i suoi baffoni.